La famiglia Schmitz
Aron Hector Schmitz, che utilizzerà lo pseudonimo di Italo Svevo, nacque a Trieste il 19 dicembre 1861 in una famiglia della borghesia ebraica. La famiglia Schmitz abitò la casa in Via dell’Acquedotto, 16 – oggi Viale XX Settembre, 16 – fino al 1881, dove Svevo passò un’infanzia felice.
Svevo era il quinto di otto figli e all’età di dodici anni fu mandato dal padre con i due fratelli Elio e Adolfo a studiare nel collegio di Segnitz, Würzburg in Baviera, dove lo avrebbero preparato alla carriera di uomo d’affari.
Tornò a Trieste all’età di diciassette anni per completare la sue formazione presso l’Istituto Superiore di Commercio per i due anni successivi.
Il tessuto urbano della città è il luogo dell’azione dei romanzi di Svevo: Trieste fa da sfondo a tutti i personaggi sveviani. Alfonso Nitti, protagonista di Una vita, abita nella città vecchia verso San Giusto, e più volte ricorrono poi le attuali Via Cesare Battisti e Via XX Settembre, allora Corsia Stadion e Via dell’Acquedotto, in cui erano site le case della giovinezza e della maturità di Svevo. Altri luoghi sono la stazione ferroviaria e le piazze cittadine, Piazza della Borsa, Piazza Goldoni, Piazza Verdi, così come i caffè, a partire dal Fabris di via Romagna in cui Emilio attende Angiolina, così come la Biblioteca Civica in piazza degli Studi, l’odierna Attilio Hortis. In Via dell’Acquedotto era la via dove si trovavano molti Teatri, tra i quali il Rossetti, tutti molto frequentati e con ottimi cartelloni.