Svevo lettore in biblioteca
La statua bronzea di Italo Svevo è opera dello scultore triestino Nino Spagnoli. Realizzata in grandezza naturale e collocata in Piazza Hortis nel 2004, la statua rappresenta lo scrittore con cappello e libro in mano che si reca alla Biblioteca Civica del Comune di Trieste, dove lo scrittore amava trascorrere ore a leggere e studiare, come racconta nel romanzo autobiografico Una vita:
Scoperse la biblioteca civica e quei secoli di cultura messi a sua disposizione, gli permisero di risparmiare il suo magro borsellino. Con le sue ore fisse, la biblioteca lo legava, apportava nei suoi studi la regolarità ch’egli desiderava. […] In biblioteca fece poche conoscenze. Entrava nella lunga sala di lettura tutta occupata da tavoli disposti parallelamente, occupava un posto qualunque e per qualche tempo con la testa fra le mani era tanto assorto nella lettura da non vedere neppure chi accanto a lui sedesse. Dopo un’ora al più, la lettura affaticante gli ripugnava, per qualche tempo ancora vi si costringeva e cessava quando la mente più non afferrava la parola che l’occhio vedeva; usciva non appena deposto il libro e dopo quell’ora passata con gl’idealisti tedeschi, gli sembrava sulla via che le cose lo salutassero.
– Una vita, 1892
La targa in bronzo ai piedi della statua riporta una frase tratta dal settimo capitolo de La coscienza di Zeno:
La vita non è né brutta né bella, ma è originale!
È una delle frasi chiave del romanzo, in cui l’autore esprime la sua idea che la vita sia il risultato della casualità e dell’imprevedibilità delle vicende umane.