Il Circolo Artistico di Trieste fu costituito nel 1883 dal giornalista Riccardo Zampieri, direttore del quotidiano “L’Indipendente” dal 1894 al 1914.
Il Circolo animò la vita culturale della città, promuovendo mostre e raccogliendo artisti, intellettuali, scrittori e uomini di cultura del tempo. Vi erano nomi di fama e di grande esperienza come lo scrittore Giuseppe Caprin, i pittori Giuseppe Lorenzo Gatteri, Francesco Beda, Giovanni Battista Crevatin, Giuseppe Savorgnani, gli scultori Attilio Depaul, Eduardo Baldini, Luigi Conti, Francesco Pezzicar, l’ebanista Stella e il decoratore Abeatici. Accanto a questi si potevano trovare giovani pittori come Antonio Lonza, Eugenio Scomparini, Alfredo Tominz, Giuseppe Pogna e architetti come Ruggero Berlam e Giacomo Zammattio, che avevano studiato a Venezia, a Milano e a Roma.
Assidui frequentatori del Circolo furono Italo Svevo e il suo amico pittore Umberto Veruda.
Umberto Veruda e i colleghi pittori Carlo Wostry e Isidoro Grünhut furono tra i più fervidi promotori del Circolo Artistico Triestino a partire dal 1884. Il Caffè Chiozza divenne il loro luogo di incontro, avendo lo studio non lontano dai Portici di Chiozza. I pittori inaugurarono una fervida stagione pittorica, portando a Trieste il loro interesse per l’Impressionismo tedesco.
Altri artisti amici di Svevo, oltre a Veruda, furono: gli scultori Giovanni Mayer, e Gianni Marin, il pittore Arturo Fittke, che fu suo allievo nel corso di corrispondenza commerciale all’Istituto Superiore di Commercio di Trieste.
Ad alcuni amici pittori Svevo commissionò l’esecuzione di dipinti della propria famiglia:
Umberto Veruda eseguì il bellissimo “Ritratto di Svevo con la sorella Ortensia” nel 1892.
Arturo Rietti (1863-1944), noto ritrattista, effettuò un ritratto di Livia Veneziani a pastello, il prediletto dalla moglie di Svevo.